Marie Curie

Marie Curie

Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie (Varsavia 7 novembre 1867 - Passy 4 luglio 1934) è stata una chimica e fisica polacca naturalizzata francese.

Marie Curie crebbe nella Polonia russa; poiché qui le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori, si trasferì a Parigi e nel 1891 iniziò a frequentare la Sorbona, dove si laureò in fisica e matematica. Nel dicembre del 1897 iniziò a compiere degli studi sulle sostanze radioattive, che da allora rimasero al centro dei suoi interessi. Per nascita Maria possiede tre qualità che presto la renderanno la beniamina degli insegnanti: memoria, capacità di concentrazione e sete di sapere. Nella tradizione familiare sono rimasti impressi tre episodi legati all'infanzia di Maria.

Nel primo, Maria ha quattro anni e si trova in campagna con i suoi fratelli. Una mattina sua sorella Bronia, di sette anni, legge stentatamente il testo dell'album che suo padre le porge. Allora Maria spazientita se ne impossessa e legge, solo con un po' d'incertezza, la prima frase. Soddisfatta per lo stupore che la circonda prosegue la lettura, poi, colta dalla sensazione d'essere stata sfacciata, farfuglia una scusa: "Non l'ho fatto apposta, è così facile...".

Il secondo episodio si svolge a scuola dove l'insegnante, trasgredendo il regolamento, insegna la storia della Polonia in polacco. Maria ha dieci anni. Un giorno improvvisamente squilla un campanello e le alunne nascondono i libri di storia, si apre la porta della classe ed entra il signor Hornberg, ispettore degli istituti privati di Varsavia. L'ispettore interroga Maria sulla storia della Russia zarista e l'allieva risponde senza commettere errori. Quando l'ispettore lascia la stanza, Maria scoppia in singhiozzi: umiliata per il servilismo mostrato davanti all'ispettore russo, non se ne dimenticherà mai più.

Il terzo episodio ha luogo nello stesso periodo, nella sala da pranzo della scuola. Maria, i gomiti sul tavolo, i pollici sulle orecchie per proteggersi dal rumore, è immersa nella lettura di un libro. Questa sua maniera di astrarsi e d'isolarsi solleva sempre l'ilarità degli altri bambini che quel giorno decidono di architettarle uno scherzo circondandola con una piramide di sedie e aspettando che la catasta crolli. I minuti passano e Maria immobile non si è accorta di niente, improvvisamente fa un gesto e le sedie cadono con un gran fracasso. Maria si massaggia la spalla urtata da una sedia, si alza, prende il suo libro, e borbotta: "che idiozia!", uscendo dignitosamente dalla stanza. Tale approccio serio e severo sarà una costante e un elemento di forza nella sua vita, anche durante gli anni a venire.

All'età di 15 anni Maria Sklodowska conclude gli studi secondari al Ginnasio ottenendo la medaglia d'oro che designa i migliori. Nel 1891 Maria può finalmente lasciare il lavoro e trasferirsi a Parigi  per proseguire i suoi studi.È il 3 novembre 1891, Marie attraversa il cortile della Sorbona dove si è iscritta, francesizzando il suo nome, per preparare una laurea in scienze. Compirà 24 anni il 7 novembre. Esattamente quindici anni più tardi, il 5 novembre 1906, Marie Curie sarà la prima donna ammessa a insegnare alla Sorbona.

Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel) per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio. Marie Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aree distinte. Dopo la morte accidentale del marito Pierre Curie, avvenuta nel 1906, le fu concesso di insegnare nella prestigiosa università della Sorbona. Due anni più tardi le venne assegnata la cattedra di fisica generale, diventando la prima donna ad insegnare alla Sorbona.

Nel 1909 fondò a Parigi l'Institut du radium, oggi noto come Istituto Curie e, nel 1932, un altro analogo istituto a Varsavia, anch'esso successivamente rinominato Istituto Curie. Nel 1921 effettuò un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere i fondi monetari necessari a continuare le ricerche sul radio; ovunque fu accolta in modo trionfale.

Negli ultimi anni della sua vita fu colpita da una grave forma di anemia aplastica, malattia quasi certamente contratta a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni di cui, all'epoca, si ignorava la pericolosità. Morì nel sanatorio di Sancellemoz di Passy in Alta Savoia, nel 1934.  Ancora oggi, tutti i suoi appunti di laboratorio successivi al 1890, persino i suoi ricettari di cucina, sono considerati pericolosi a causa del loro contatto con sostanze radioattive. Sono conservati in apposite scatole piombate e chiunque voglia consultarli deve indossare abiti di protezione.